Mi avevano chiamato ad una radio per raccontare la mia esperienza di mamma con mio figlio Davide .Sentivo utile trasmettere un messaggio positivo.
Allora pensavo alle parole giuste, e immaginando Davide vicino a me, i suoi occhi mi hanno “dettato” questa lettera!!!
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Cara mamma, finalmente potrai iniziare a fare ciò che ti ho comunicato al computer quando avevo 16 anni: “aiuta gli altri angeli autistici!”
Quando ero piccolo e frequentavo le elementari allora non ci capivamo, tu non ti arrendevi e cercavi in tutti i modi di entrare in contatto con me, ma non era possibile a quel tempo perché non riuscivi ad accettare completamente questa prova nella tua vita.
Io tornavo da scuola sempre molto agitato, mille pensieri viaggiavano tutti insieme nella mia mente e era difficile concentrarmi.
Tu mi aspettavi e quando mancava poco al mio arrivo dal pulmino giallo, cominciavi a pensare: “ora arriva Davide, devo essere calma, serena e gioiosa di vederlo”; cosi facendo il tuo sorriso mi accoglieva ogni volta.
Volevo subito accendere lo stereo e ballare con te.
In quei movimenti dolci seguendo la musica, mi accorgevo che dimenticavi poco a poco tutti i soliti problemi quotidiani che ti affliggevano prima del mio arrivo.
Ero riuscito nel mio intento! Eri felice!
Quante volte eri imbarazzata entrando insieme a me in qualsiasi posto pubblico, o camminando per strada, ed io peggioravo la situazione toccando il volto delle persone sconosciute o bevendo dalla tazza del cappuccino sul banco del bar lasciata appena un attimo da una signora e tante altre mie invenzioni.
Soprattutto mi avvicinavo a persone che dovevo aiutare mi spiego meglio: persone che avevano paura della mia diversità.
Cercavi di scusarti con tutti per il mio comportamento, le persone indignate ti guardavano come se volessero dire: ma perché lo porta in giro?
Ma tu niente da fare, ostinata come sei, rispondevi con arroganza e poi fuggivi via trascinandomi dietro di te.
Non era una giusta reazione la tua.
Cara mamma, a poco a poco le cose sono cambiate, hai capito che non dovevi pretendere dagli altri comprensione e accettazione della mia presenza ma insegnare loro che io potevo essere una opportunità di crescita!
Ma come fare questo? Hai dovuto cercare in fondo a te stessa, mettere in discussione primo fra tutti IL LIVELLO DELLA TUA ACCETTAZIONE NEI MIEI CONFRONTI!!
E così dopo un lungo percorso sei arrivata fino all’angolo della strada e hai potuto scorgere un mondo nuovo attraverso ciò che i miei occhi cercavano di comunicarti da sempre!
COMPRENSIONE AMOROVELE VERSO IL PROSSIMO!
Cara mamma, non ti emozionare ora! Ora che trovo nel tuo sguardo tutto l’amore che sei riuscita a tirar fuori, ora che trasferisci a tutti che sono un “vero spasso” e che sorridi alla persona che si scandalizza di quei miei comportamenti bizzarri.
Cosicché si trova a non saper che fare, sorpresa della naturalezza con cui inizi in qualche modo a parlare con lei, tutto pian piano si scioglie. L’atmosfera si fa armoniosa, io sono accolto, il mio autismo e la “normalità” accorciano le distanze.
Lentamente, anche gli altri ai quali passo vicino sfiorandoli, mi guardano con simpatia ma soprattutto SENZA PAURA; QUELLA PAURA CHE TU PER PRIMA HAI DOVUTO CANCELLARE!
Mamma continuamo così arriveremo lontano!